Carlo M. Cipolla, ìConquistadores, pirati, mercatanti. La saga dellíargento spagnuoloî, Il Mulino 1997, 5 novembre 2001
La regola che bisogna tener presente a questo punto è: un paese non è ricco perché possiede oro o argento, ma è ricco se lavora e produce molto
La regola che bisogna tener presente a questo punto è: un paese non è ricco perché possiede oro o argento, ma è ricco se lavora e produce molto. L’argento volò via dall’America e scomparve subito dalla Spagna e quando americani e spagnoli l’ebbero speso tutto (dopo due o tre secoli) videro quello che veramente erano: dei poveri in canna che non possedevano nulla. Scrisse infatti nel 1595 l’ambasciatore veneziano Vendramin: «Pare che non senza ragione gli spagnuoli dicano, in proposito di questo tesoro che dalla Indie se ne viene in Spagna, che faccia su di loro l’effetto appunto che la pioggia ha sopra i tetti delle case, la quale se ben vi cade sopra discende poi tutta in basso senza che quelli che primi la ricevono ne abbiano beneficio alcuno».