Carlo M. Cipolla, ìConquistadores, pirati, mercatanti. La saga dellíargento spagnuoloî, Il Mulino 1997, 5 novembre 2001
Verso la metà del XVI secolo, i pezzi da otto sono diffusi in tutta Europa: a Milano nel 1551, in Inghilterra nel ’54, a Firenze nel ’59, a Venezia nel 1585, ad Algheri verso il 1570, in Estonia nel 1579, alla fine del secolo in Russia
Verso la metà del XVI secolo, i pezzi da otto sono diffusi in tutta Europa: a Milano nel 1551, in Inghilterra nel ’54, a Firenze nel ’59, a Venezia nel 1585, ad Algheri verso il 1570, in Estonia nel 1579, alla fine del secolo in Russia. Poco dopo eccoli circolare a Costantinopoli dove soppiantano presto la moneta locale. Ma anche la Turchia, come le Americhe e la Spagna, produceva poco e comprava quello di cui aveva bisogno dalla Persia e dall’India.Nei primi decenni del Seicento un’enorme quantità di monete d’argento – nate nelle zecche americane o spagnole – circolano liberamente in India. E pochi anni dopo persino in Cina.