Giuseppe Imbucci, ìIl Gioco Lotto, totocalcio, lotterie. Storia dei comportamenti socialiî, Marsilio 1997, 6 novembre 2001
«Il Lotto è di casa a Napoli [...] Ogni cosa è un numero e un tipografo celeste stampa le vicende dell’uomo
«Il Lotto è di casa a Napoli [...] Ogni cosa è un numero e un tipografo celeste stampa le vicende dell’uomo. Il sonno poi è confine tra l’essere e la morte e il sogno è linguaggio celeste. Chi fa un sogno in realtà lo riceve proprio come un’antenna in privilegio d’ascolto e non può comunicare ad altri i numeri per non dissiparne la forza [...] La smorfia, che nell’etimo rinvia al dio del sonno, governa l’interpretazione del reale. Essa è una specie di vulgata della cabala e ogni postiere ne possiede una copia. Ad essa si ricorre quando la tradizione orale non è in grado di riconoscere il numero nell’evento [...] La figura del cabalista si inserisce proprio in questo spazio di discussione aperto dalle divergenti interpretazioni numerologiche degli eventi. L’interpretazione allora è opinabile e la voce ricca di dottrina del cabalista dirada le nebbie e dissipa i dubbi».