Arrigo Petacco, ìLíArchivio segreto di Mussoliniî, Mondadori, 1997, 6 novembre 2001
Farinacci, laureato in giurisprudenza a Modena nel 1924, avvocato di grido durante il regime, copiò integralmente la propria tesi di laurea, fatto noto a tutti quelli che lo conoscevano e lo reputavano incapace di scriverne una propria
Farinacci, laureato in giurisprudenza a Modena nel 1924, avvocato di grido durante il regime, copiò integralmente la propria tesi di laurea, fatto noto a tutti quelli che lo conoscevano e lo reputavano incapace di scriverne una propria. Mussolini aveva fatto sparire sia la tesi incriminata che quella originale, scritta dall’avvocato Marenghi ed identica alla tesi del ”ras” fin nelle virgole. Quando il duce fece sapere a Farinacci di essere a conoscenza del suo ”segreto”, questi rispose con una lettera dal tono provocatorio conservata nell’archivio personale di Mussolini: «Duce, io non volevo copiare. Avevo già belle e pronta la mia tesi di laurea il cui titolo era: "La somministrazione dell’olio di ricino ai sovversivi da parte dei fascisti non può essre considerata violenza privata, ma semplice ingiuria o, nella peggiore delle ipotesi, minaccia lieve". Questa, Duce, era la tesi che intendevo discutere. Purtroppo il professor Groppali dell’Università di Modena mi sconsigliò di presentarla; temeva che quegli antifascisti dei miei esaminatori ne approfittassero per fregarmi. Per questo, Duce, decisi di copiare dal Marenghi». Mussolini archiviò la questione.