Arrigo Petacco, ìLíArchivio segreto di Mussoliniî, Mondadori, 1997, 6 novembre 2001
«"Salve o popolo d’eroi" diceva una nota canzone fascista. (...) Mussolini, da parte sua, non era restio a decorare i suoi prodi: il regime aveva un gran bisogno di eroi
«"Salve o popolo d’eroi" diceva una nota canzone fascista. (...) Mussolini, da parte sua, non era restio a decorare i suoi prodi: il regime aveva un gran bisogno di eroi. Tuttavia, almeno in privato, voleva vederci chiaro. Lui, che eroe non era mai stato, era piuttosto scettico sull’eroismo dei suoi camerati e forse anche invidioso. Per questo, fin dai primi anni del suo governo, si adoperò per scoprire cosa si celasse di vero dietro la retorica delle motivazioni ufficiali pubblicate sull’albo d’oro. E godeva malignamente nello scoprire gli incredibili sotterfugi escogitati dai falsi eroi che lo circondavano».