Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  novembre 06 Martedì calendario

Un appunto del 1930, una segnalazione del capo della polizia al quale il Duce aveva affidato il compito di controllare il ”passato eroico” di Italo Balbo, quadrumviro del regime: «Per prima cosa bisognerebbe rivedere il processo celebrato contro S

Un appunto del 1930, una segnalazione del capo della polizia al quale il Duce aveva affidato il compito di controllare il ”passato eroico” di Italo Balbo, quadrumviro del regime: «Per prima cosa bisognerebbe rivedere il processo celebrato contro S.E. Balbo al Tribunale Militare di Firenze. Come è noto, egli fu accusato di diserzione per essere fuggito dalla caserma di Moncalieri (dove seguiva un corso per pilota aviatore) subito dopo la ritirata di Caporetto. E’ altresì noto che S.E. Balbo fu assolto con formula piena in quanto dimostrò che non aveva abbandonato la caserma per disertare, bensì per correre al fronte onde contribuire ad arrestare l’avanzata del nemico. Tutto questo è falso: S.E. Balbo, in effetti, fuggì da Moncalieri e raggiunse la sua casa a Ferrara dove rimase nascosto alcuni giorni. Solo per le rampogne del padre si ripresentò alle armi nella zona di Padova. Risulta ancora che la promozione di Italo Balbo a capitano, per meriti di guerra, è ingiustificata. Il suo ’merito’ consistette infatti nell’avere obbligato un ufficiale austriaco prigioniero a togliersi gli stivali».