Arrigo Petacco, ìLíArchivio segreto di Mussoliniî, Mondadori, 1997, 6 novembre 2001
Anche dalla Libia l’influenza e la popolarità di Balbo sono troppo forti ed ingombranti per il Duce, che lo mantiene sotto stretto controllo e si fa riferire ogni frase rivelatrice di possibili fronde capitanate dal ”trasvolatore”
Anche dalla Libia l’influenza e la popolarità di Balbo sono troppo forti ed ingombranti per il Duce, che lo mantiene sotto stretto controllo e si fa riferire ogni frase rivelatrice di possibili fronde capitanate dal ”trasvolatore”. Balbo si rivela essere filoinglese ed antitedesco molto prima di Ciano, «Io i tedeschi non li discuto: li odio» dichiara ad amici fidati che riferiranno. «Finirete a fare i lustrascarpe ai tedeschi!» grida in faccia a Ciano che corre a riferire al suocero, il quale annoterà questo commento: «Balbo rimarrà quel porco democratico che fu oratore della Loggia Girolamo Savonarola di Ferrara». Il 10 giugno 1940 scoppia la guerra che Balbo aveva osteggiato o per spirito di fronda o per felice intuizione. L’aviatore del regime morirà diciotto giorni dopo in un incidente aereo mai perfettamente chiarito. Fu colpito dalla contraerea italiana dell’incrociatore San Giorgio nella zona di Tobruk.