Arrigo Petacco, ìLíArchivio segreto di Mussoliniî, Mondadori, 1997, 6 novembre 2001
”Duce, la mia vita è per te”. Così scrive la quattordicenne Claretta Petacci a Benito Mussolini nell’aprile del 1926
”Duce, la mia vita è per te”. Così scrive la quattordicenne Claretta Petacci a Benito Mussolini nell’aprile del 1926. Diciannove anni più tardi la loro storia d’amore finirà tragicamente. La seconda lettera di Claretta che troviamo nell’archivio riservato è successiva all’attentato subito dal Duce ad opera di Violet Gibson un’attempata signora inglese che gli sparò ferendolo lievemente al naso. La giovanetta scrive una lettera piena di passione e di apprensione per lo scampato pericolo. Ai primi di maggio dello stesso anno la piccola fan si rifà viva con un pacchetto legato con un nastrino tricolore, così conservato nel fascicolo, contenente una decina di poesie scritte su fogli di carta a quadretti con grafia infantile seppur sufficentemente corrette tanto da far pensare alla supervisione di un adulto. In calce ad ogni messaggio la piccola non dimentica di segnare nome, età ed indirizzo. La tradizione popolare vuole che il primo incontro fra Claretta e ”Ben” sia avvenuto casualmente l’otto settembre del 1933 quando si affaincarono, in auto, lungo la strada per Ostia, ma è molto probabile che queste lettere rappresentino un antefatto di questo incontro. Le carte conservate nel fascicolo sono comunque, a parte quelle della quattordicenne entusiasta del Duce, tutte successive alla data del loro incontro.