Eva Cantarella e Luciana Jacobelli ìUn giorno a Pompeiî, Electa Napoli., 6 novembre 2001
Le prostitute (dette ”lupae”) potevano svolgere liberamente la loro attività: in modo autonomo agli incroci delle strade, detti ”trivia” (di qui ”triviale”), o alle dipendenze di un protettore (’lenone”), in osterie e lupanari
Le prostitute (dette ”lupae”) potevano svolgere liberamente la loro attività: in modo autonomo agli incroci delle strade, detti ”trivia” (di qui ”triviale”), o alle dipendenze di un protettore (’lenone”), in osterie e lupanari. Avevano abiti succinti, trucco marcato, capelli tinti di rosso. Inoltre, potevano partecipare alla vita religiosa cittadina. Il calendario prevedeva una festa in loro onore il 23 aprile; il 25 dello stesso mese si celebrava una festa dedicata ai ”prostituti” di sesso maschile.