Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  novembre 06 Martedì calendario

Una delle attrattive delle locande pompeiane erano i giochi d’azzardo, proibiti dalla legge, al pari delle scommesse

Una delle attrattive delle locande pompeiane erano i giochi d’azzardo, proibiti dalla legge, al pari delle scommesse. I più diffusi: gli ”astragali”, ossicini del piede di un ovino che, una volta lanciati in aria, dovevano essere ripresi con il dorso della mano (chi non riusciva a prenderli tutti, doveva raccogliere quelli a terra senza far cadere quelli in equilibrio sulla mano); i dadi, in osso, numerati da uno a sei, venivano lanciati in terra da un bussolotto (’fritillus”), vinceva chi avesse ottenuto il punteggio più alto, o chi avesse puntato sul risultato pari o dispari dei numeri usciti (secondo il gioco romano’par et impar”).