Wilcomb E. Washburn, ìGli indiani díAmericaî, Editori Riuniti 1997, 7 novembre 2001
Scrive nell’ultimo decennio del Settecento il capo indiano Aupaumut: «[...] era regola non uccidere mai più selvaggina di quanto non fosse necessario per il consumo proprio: non si uccideva per barattare perché ciò avrebbe potuto indurre la tentazione di uccidere per spreco
Scrive nell’ultimo decennio del Settecento il capo indiano Aupaumut: «[...] era regola non uccidere mai più selvaggina di quanto non fosse necessario per il consumo proprio: non si uccideva per barattare perché ciò avrebbe potuto indurre la tentazione di uccidere per spreco. Con questa regolamentazione, il numero degli animali sul territorio non diminuì, perché il consumo non superava mai il ritmo di produzione naturale. Questa prassi rimase in vigore fino all’arrivo dei Chuckkathuk, o uomini bianchi, su quest’isola».