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 2001  novembre 08 Giovedì calendario

Un «ingorgo» di molecole di ferro in una zona del cervello (detta Pag) che vigila sugli impulsi del dolore

Un «ingorgo» di molecole di ferro in una zona del cervello (detta Pag) che vigila sugli impulsi del dolore. La causa dell’emicrania potrebbe essere questa, almeno secondo il professor Kenneth Michael Antony Welch dell’Henry Ford Center di Detroit (Usa), autore di una ricerca presentata il mese scorso a Stresa, in Piemonte. «In condizioni normali», dice il dottor Giovanni D’Andrea, direttore del Centro cefalee dell’ospedale di Este (Padova) e collaboratore di Welch, «il Pag regola la soglia del dolore». Si può paragonare a una specie di centralina, intorno alla zona del cosiddetto «acquedotto di Silvio», dove vengono smistati in particolare gli impulsi dolorifici. «Ma nel paziente emicranico», aggiunge D’Andrea, «questa funzione è parzialmente compromessa». A una situazione anomala se ne aggiunge un’altra, come dimostra lo studio del professor Welch: «Durante un attacco di emicrania, nel Pag si verifica un aumento dell’apporto di ossigeno. Ciò provoca la formazione di radicali liberi che a loro volta causano un accumulo di ioni di ferro nel cervello. Questo accumulo, superato un certo limite, impedisce definitivamente al Pag di regolare la percezione del dolore» spiega D’Andrea. Insomma, le emicranie gravi e resistenti ai trattamenti comuni, portanno essere curate riducendo l’accumulo di ferro nel Pag.