Salute di sorrisi e canzoni n. 31 novembre 2001 pag. 26, 8 novembre 2001
E’ un nemico silenzioso, che spesso non dà sintomi immediatamente riconoscibili. Ma l’ipertensione colpisce quasi un italiano su quattro e più si va avanti con l’età, più il rapporto aumenta
E’ un nemico silenzioso, che spesso non dà sintomi immediatamente riconoscibili. Ma l’ipertensione colpisce quasi un italiano su quattro e più si va avanti con l’età, più il rapporto aumenta. «La pressione arteriosa», spiega il professor Luigi Savi, docente di Fisiopatologia medica e responsabile del Centro ipertensione all’università Cattolica di Roma, «è uno degli elementi fondamentali che fanno funzionare il nostro organismo. Le arterie ”spingono” il sangue che porta ossigeno e nutre gli organi, mentre le vene portano via i residui e le scorie da eliminare. Chi fa attività fisica in modo intenso avrà la pressione più alta, perché il sangue deve circolare più velocemente per fornire più ossigeno in quel momento. Ma se l’aumento della pressione rimane costante, anche a riposo, non è certo normale. Negli adulti il valore ottimale della pressione arteriosa è 120 la massima (sistolica), 80 la minima (diastolica)» (nella tabella accanto scopri gli altri valori della pressione, ndr). Spesso ci si accorge di avere la pressione alta durante un controllo dal medico di base, ma «tutti dovrebbero controllare la pressione ogni sei mesi», spiega il professor Savi. L’ipertensione a lungo andare può danneggiare cuore, arterie, occhi e reni («ma con una terapia adeguata tutti questi danni possono essere reversibili», dice ancora il professor Savi). Il motivo è semplice: le arterie sottoposte a una pressione eccessiva naturalmente ne risentono. è così anche per il cuore e per altri organi. L’aumento della pressione danneggia innanzi tutto la parte interna dei vasi sanguigni, causando l’arteriosclerosi, che a sua volta rende le arterie rigide. Il risultato è la crescita di volume del ventricolo sinistro, che viene evidenziato dall’ecocardiogramma. Consiglio inoltre di chiedere all’oculista l’esame del fondo dell’occhio perché con l’ipertensione si possono verificare problemi anche alla retina. Un altro organo che può risentirne è il rene. In questo caso l’esame che lo rivela è la ricerca di microalbuminuria nelle urine». Quando l’ipertensione è associata a altre patologie il quadro clinico risulta un po’ più complesso. «Se la persona ipertesa è per esempio anche diabetica o ha il colesterolo alto, oppure è fumatore», spiega il professor Savi, «la terapia deve essere più aggressiva. Perché con più fattori di rischio la possibilità di danno cardiovascolare aumenta notevolmente».