Franco Foresta Martin sul Corriere della Sera del 07/11/01 a pagina 20., 7 novembre 2001
Il ricercatore di Greenpeace Joris Thijssen, in collegamento video dalle nevi del Kilimangiaro per la settima Conferenza Mondiale sul Clima, riferisce che le nevi e i ghiacciai perenni della montagna più alta dell’Africa (5
Il ricercatore di Greenpeace Joris Thijssen, in collegamento video dalle nevi del Kilimangiaro per la settima Conferenza Mondiale sul Clima, riferisce che le nevi e i ghiacciai perenni della montagna più alta dell’Africa (5.895 metri) hanno poco più di dieci anni di vita: attorno al 2015, considerata l’ascesa delle temperature, scompariranno del tutto. La previsione è supportata da una ricerca, durata 20 anni, condotta dal geologo Lonnie Thompson dell’Università dell’Ohio, che ha misurato l’estensione dei ghiacci del Kilimangiaro da quando si hanno i primi dati scientifici attendibili: 12 chilometri quadrati nel 1912, 4 chilometri quadrati nel 1989, 2 chilometri quadrati quest’anno. Il presidente dell’Istituto per la Ricerca sulla Montagna Annibale Mottana: «Il Kilimangiaro ha un valore altamente simbolico per l’Africa, ma la perdita delle sue nevi non intaccherebbe un serbatoio idrico fondamentale. Mi preoccupa molto di più il fatto che con l’aumentare delle temperature si scioglierebbero in Africa pure le nevi del Semien, una montagna di 4.300 metri nell’Etiopia Settentrionale, i cui ghiacciai alimentano il Lago Tana, da cui nasce il Nilo Azzurro».