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 2001  novembre 09 Venerdì calendario

Crostini dorati e panetti. Sono ottenuti con cottura e successiva tostatura di uno o più impasti lievitati di sfarinati di cereali (anche integrali), a cui viene aggiunta dell’acqua

Crostini dorati e panetti. Sono ottenuti con cottura e successiva tostatura di uno o più impasti lievitati di sfarinati di cereali (anche integrali), a cui viene aggiunta dell’acqua. Possono contenere anche sale, zuccheri, grassi (animali e vegetali), malto, crusca, aromi e additivi. I pregi «Hanno caratteristiche simili a crackers e grissini», dice il professor Migliaccio. Di sapore neutro, si possono abbinare al dolce o al salato. I difetti. I grassi non superano il 7-8% nei panetti, mentre salgono attorno al 13% nei crostini, che devono il loro gusto rotondo alla presenza di condimenti di vario genere. Crostini e panetti vengono proposti anche nelle versioni ai cereali misti o integrali, che assicurano un buon apporto di fibra. I panetti originali provengono dalla Svezia, ma ormai vengono prodotti anche in Italia da molte industrie. E spesso hanno nomi diversi, a seconda della marca. Grissini. Vengono realizzati cuocendo una pasta lievitata, preparata con farina di grano tenero, acqua e lievito, eventualmente sale. A questo impasto vengono poi spesso aggiunti origano, olive, sesamo per renderli più gustosi. Ma, soprattutto, vengono inseriti dei grassi per accrescerne la friabilità. I pregi «L’assenza di mollica e il tipo di cottura ne fanno un prodotto facilmente digeribile» dice ancora Migliaccio. I difetti Rispetto al pane hanno più grassi e calorie. Crackers. Sono prodotti da forno sottili e croccanti («to crack» in inglese significa scrocchiare), ottenuti con una tecnologia analoga a quella con cui si produce il pane. Unica differenza: la fase di lievitazione più lunga. L’impasto è composto da sfarinati di grano, sale, acqua, grassi e zucchero. Già da questo elenco di ingredienti si intuisce che non si tratta di prodotti tanto leggeri come spesso si è portati a credere. I pregi. Grazie alla loro friabilità e alla buona digeribilità, sono indicati per chi ha problemi di masticazione oppure difficoltà di digestione. I difetti. «Hanno una minore umidità del pane», spiega il professor Migliaccio, «e quindi a parità di peso hanno più calorie: un pacchetto da 25 g ne fornisce 107. Inoltre, come tutti i pani conditi possiede anche una maggiore quantità di grassi». Fette biscottate. Hanno gli stessi ingredienti del pane, ma contengono meno acqua perché sono passate in forno due volte (da cui appunto il nome «bi-scottate»). In compenso sono più ricche di sale e di grassi. I pregi: Quelle classiche sono semplici negli ingredienti ed equilibrate come valore energetico: un etto fornisce, infatti, 408 calorie e contiene il 6% di grassi. Per limitare le calorie si possono preferire quelle integrali, che hanno anche un altro vantaggio: apportano le fibre, preziose per il nostro organismo. I difetti: Opposto il discorso per le fette biscottate dolci e per quelle arricchite con cioccolato o miele: qui le calorie salgono al di sopra delle 400 per 100 g e il prodotto somiglia sempre meno al pane, sempre più a un biscotto.