Salute di sorrisi e canzoni n. 31 novembre 2001 pag. 46, 9 novembre 2001
Al ristorante la sceglieremo come facciamo di solito con il vino: decidendo «à la carte». Già, perché vista l’importanza che ha, presto un pool di medici in collaborazione con l’Associazione dei sommelier metterà a punto «La carta dell’acqua»
Al ristorante la sceglieremo come facciamo di solito con il vino: decidendo «à la carte». Già, perché vista l’importanza che ha, presto un pool di medici in collaborazione con l’Associazione dei sommelier metterà a punto «La carta dell’acqua». Una serie di regole fondamentali per gli abbinamenti con il cibo, per le esigenze fisiologiche di ciascuno, per il galateo (mai servire acqua minerale in bicchieri di plastica). Ma siamo davvero sicuri di conoscere a fondo l’acqua minerale che accompagna l’alimentazione di ogni giorno? Ci sono differenze tra le diverse acque in bottiglia sul mercato? Abbiamo chiesto aiuto al professor Antonio Boccia, ordinario di Igiene all’università La Sapienza di Roma e autore della ricerca «L’acqua, fonte di salute e piacere»: «Sia chiaro, l’acqua minerale fa bene a tutti, senza distinzioni. Le minerali sono tante, tutte diverse tra loro, e ognuna va indicata a seconda delle necessità di chi deve berla. L’importante è conoscerle bene, a cominciare da un’attenta lettura dell’etichetta». Le acque minerali si classificano in base al «residuo fisso a 180°», cioè alla quantità di sali presenti in un litro d’acqua dopo l’evaporazione. Si dividono in «minimamente mineralizzate» (50-500 mg per litro), «mediominerali» (500-1.500 mg per litro) e «ricche di sali minerali» (più di 1.500 mg per litro). «Sul mercato ci sono oltre dieci qualità diverse», continua Boccia, «da quelle ricche di calcio (indicate soprattutto per i bambini o le mamme che allattano) a quelle più ricche di sodio, da sconsigliare agli ipertesi». Altri consigli? «Privilegiate un’acqua oligominerale o mediominerale per la tavola, attenzione però a quelle con molta anidride carbonica: dissetano di più, ma possono provocare acidità. Controllate sempre la data di scadenza sulla bottiglia e l’integrità del contenitore. E bevete molto anche d’inverno: si suda di meno, ma il nostro organismo perde comunque liquidi attraverso le mucose, la lingua e gli occhi».