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 2001  novembre 09 Venerdì calendario

«E’

lo sport tradizionale afghano: si chiama "bouzkachi", il "gioco della capra". Immaginate una via di mezzo tra il polo e il rugby, dove al posto della palla ovale c’è una capra decapitata. Due squadre di cavalieri si contendono la carcassa del povero animale. A mani nude, con le redini tra i denti: "segna" chi la deposita nella buca scavata al centro del campo, con l’arbitro che all’altoparlante annuncia i "due punti". Proibito dai talebani, "saccheggiato" dai pachistani (che si sono portati via i cavalli migliori), il "gioco della capra" si pratica ancora nella zona controllata dall’Alleanza del Nord. Ma è uno sport da ricchi. Solo i capi mujaheddin possono permettersi i destrieri più forti: il comandante Habib, per esempio, comandante di Goulbahar (all’imboccatura della valle del Panshir) ha un cavallo che vale 20 milioni di lire. "Giochiamo per divertire le truppe - dice Habib -. E per il morale: l’offensiva su Kabul non sarà più dura di una partita a bouzkachi"».