Francesca Mambro, Libero 06/11/2001, 6 novembre 2001
«Internet ci avvertiva però dell’unica cosa veramente consolante di tutta la vicenda: il 2 novembre Safiya era scappata
«Internet ci avvertiva però dell’unica cosa veramente consolante di tutta la vicenda: il 2 novembre Safiya era scappata. Grazie alla mania islamica di tenere maschi e femmine rigidamente separati, la corte aveva infatti decretato che una donna così ”lasciva” era meglio non creasse scompiglio nelle normali carceri della regione, dove ovviamente non esistono poliziotte femmine. Per lei erano stati disposti gli ”arresti domiciliari”, con inoltre la prescrizione che le guardie stessero a distanza di sicurezza. Quando il 2 novembre i funzionari sono andati in delegazione a comunicarle la data del processo d’appello, lei aveva approfittato della notte di luna piena per mettere in salvo se stessa e la sua creatura, che tra due mesi verrà alla luce in un mondo dove ancora troppa gente crede che Dio ordini di lanciare pietre» (Francesca Mambro, a proposito della nigeriana condannata a morte perché incinta e non sposata)