Reinhard Baumann, ìI Lanzichenecchi. La loro storia e cultura dal tardo Medioevo alla guerra dei Trentíanniî, Einaudi, 13 novembre 2001
Fin dalla metà del XII secolo è evidente che il futuro degli eserciti è dei mercenari. Nel 1166 e nel 1174 l’imperatore Barbarossa, nel suo scontro con Papato e Lega Lombarda, costretto ad agire con rapidità e bisognoso di immediato successo militare scese in Italia con un esercito messo insieme in fretta e furia avvalendosi di mercenari, emancipandosi così dalla dipendenza nei confronti delle leve feudali offerte dai principi tedeschi
Fin dalla metà del XII secolo è evidente che il futuro degli eserciti è dei mercenari. Nel 1166 e nel 1174 l’imperatore Barbarossa, nel suo scontro con Papato e Lega Lombarda, costretto ad agire con rapidità e bisognoso di immediato successo militare scese in Italia con un esercito messo insieme in fretta e furia avvalendosi di mercenari, emancipandosi così dalla dipendenza nei confronti delle leve feudali offerte dai principi tedeschi. I mercenari che costitutivano l’esercito imperiale erano cospicui contingenti di Brabanzoni, temute compagnie stabili provenienti dalle Fiandre e dal Brabante, le regioni a maggior sviluppo preindustriale del regno di Francia e del ducato di Lorena. Si trattò di una legittimazione di principio ai liberi mercenari. Altri mercenari dell’epoca erano quelli provenienti dalle meno sviluppate regioni dei Pirenei, come aragoneneses, navarii, bascoli.