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 2001  novembre 13 Martedì calendario

L’abbigliamento lanzichenecco è inconfondibilmente gotico. Il capo è coperto da un cappello calcato sulla testa o da un cappuccio, ma si portano anche cappelli piumati appoggiati sul capo, questo nel XVI secolo assumerà dimensioni stravaganti e addirittura gigantesche, diventando il copricapo tipico dei lanzichenecchi

L’abbigliamento lanzichenecco è inconfondibilmente gotico. Il capo è coperto da un cappello calcato sulla testa o da un cappuccio, ma si portano anche cappelli piumati appoggiati sul capo, questo nel XVI secolo assumerà dimensioni stravaganti e addirittura gigantesche, diventando il copricapo tipico dei lanzichenecchi. Come biancheria portano una camicia di lino, di solito a forma di sacco aperto, arricciato nella parte superiore, con attaccate le maniche. Su di essa il farsetto, una giacca corta con le maniche, chiusa davanti o dietro, molto aderente sui fianchi. Fin dai primi tempi le maniche rappresentano un fenomeno caratteristico della moda lanzichenecca: sono aperte a sbuffo, rendendo larghe e sporgenti le spalle: la cosa è ulteriromente sottlineata dal farsetto aderente. I calzoni sono stretti e di taglio tardogotico, sono detti hosen o parhosen , all’origine doveva trattarsi di due lunghe calze separate che senza collegarsi fra loro erano fissate al farsetto che allora arrivava alle ginocchia: col ridursi del farsetto le calze divennero calzoni, sempre aderenti e fatti di tessuto grezzo ma estensibile, oppure di cuoio. Farsetto e brache sono confezionati di colore diverso per la destra e al sinistra combinando due o pù colori. Nella tarda epoca gotica si variano i calzoni usando stoffe a striscia o mettendo lacci colorati sotto le ginocchia. I calzoni furono poi allargati, in misura sempre maggiore, divenendo un tipo di indumento del tutto nuovo: la stoffa venne tagliata in più punti e le aperture vennero guarnite di fodera, si arriverà ad avere un ”sottocalzone” con una copertura variamente tagliata composta da strisce di tessuti multicolori o festoni sciolti, fermati al ginocchio che così diviene maggiormente libero nei movimenti. Nel corso del XVI secolo, strisce, sbuffi, guarniture e rigonfiamenti assunsero dimensioni enormi.