Reinhard Baumann, ìI Lanzichenecchi. La loro storia e cultura dal tardo Medioevo alla guerra dei Trentíanniî, Einaudi, 13 novembre 2001
Alla fine del XV secolo i Lanzichenecchi indossano ancora la scarpa tardogotica a becco d’anitra, in seguito arriverà la loro calzatura tipica detta ”a muso di vacca” o, nella sua forma estrema ”zampa d’orso”
Alla fine del XV secolo i Lanzichenecchi indossano ancora la scarpa tardogotica a becco d’anitra, in seguito arriverà la loro calzatura tipica detta ”a muso di vacca” o, nella sua forma estrema ”zampa d’orso”. Nel 1540 si porta la ”scarpa a corno”, con un rigonfiamento piegato sulla punta. Gli ufficiali ed i nobili indossano sopratutto lo stivale a risvolto, detto anche Ledersen, comune alla gente a cavallo. Nonostante sarebbero state più pratiche, nella stagione fredda, la giubba aperta tedesca o la mantellina portata sul farsetto, i Lanzichenecchi preferiscono lo scomodo ampio mantello avvolto intorno alle spalle, secondo la moda italiana. Non esistono uniformi, cosa ancor più caratteristica nella società del tempo caratterizzata da ordini, identificabili anche in base alla foggia dell’abbigliamento. Vestirsi come a loro piaceva fu il risultato di una consuetudine della fanteria dell’epoca che non avrebbero sopportato una standardizzazione, inoltre i mezzi finanziari dell’epoca non permettevano la realizzazione di uniformi per le truppe. Non esistevano gradi, e la gerarchia era evidente solo dalla maggiore ricchezza dell’abbigliamento dei superiori.