Francesco Sisci su La Stampa del 11/11/01 a pagina 26., 11 novembre 2001
In Cina duecentocinquantamila persone si sono suicidate nel 2000, ogni anno due milioni di persone tentano di togliersi la vita e una su otto ci riesce; il tasso di suicidi è del 22 per centomila
In Cina duecentocinquantamila persone si sono suicidate nel 2000, ogni anno due milioni di persone tentano di togliersi la vita e una su otto ci riesce; il tasso di suicidi è del 22 per centomila. Il suicidio è la settima causa di morte in assoluto, ma mentre in tutti gli altri Paesi si suicidano più uomini che donne, in Cina avviene esattamente il contrario. I suicidi femminili sono il 50% del totale mondiale su una popolazione che è il 21% di quella globale. La cura dei problemi mentali è diventata la prima voce di spesa della sanità, i pazienti con disturbi mentali sono sedici milioni (secondo fonti occidentali almeno il triplo). Il governo ha lanciato un piano decennale per migliorare i servizi per la salute mentale, e nel 2003 verrà varata una legge contro le discriminazioni per gli affetti da malattie mentali. In Cina il suicidio è considerato un’offesa massima ai genitori e agli antenati, ma anche il mezzo per provare di essere stati trattati male, sottoposti ad un torto. E mentre gli uomini si trasferiscono in massa nelle grandi città sempre più occidentalizzate, le donne rimangono in campagna e si occupano del 70% dei lavori agricoli.