Goffredo Locatelli e Daniele Martini, ìTengo famigliaî, Mondadori, 14 novembre 2001
Susanna Mazzoleni, detta "Susi", moglie di Antonio Di Pietro (si sono sposati nel dicembre del 1994 dopo sette anni di convivenza e la nascita di due figli, Anna e Antonio), figlia di Arbace (tra i più importanti avvocati di Bergamo, socialista vecchio stampo, strapperà la tessera all’avvio di Mani pulite), si vanta di "essere una provinciale" e di non aver "mai dormito a Milano nemmeno una notte"
Susanna Mazzoleni, detta "Susi", moglie di Antonio Di Pietro (si sono sposati nel dicembre del 1994 dopo sette anni di convivenza e la nascita di due figli, Anna e Antonio), figlia di Arbace (tra i più importanti avvocati di Bergamo, socialista vecchio stampo, strapperà la tessera all’avvio di Mani pulite), si vanta di "essere una provinciale" e di non aver "mai dormito a Milano nemmeno una notte". Bergamasca di Curno, conosce Di Pietro e se ne innamora nell’83, durante un processo. La leggenda dice che lui è diventato magistrato per via del nonno Giovannino: derubato, il vecchio riebbe la sua giumenta solo dopo sette anni di processi e lungaggini burocratiche. Antonio era un bambino, decise allora di lottare contro l’ingiustizia. Eccetera eccetera. A causa delle condizioni economiche della famiglia, raccolse olive e governò bestie per anni. Laurea in Giurisprudenza solo a 29 anni. Nel frattempo la moglie Isabella Ferrari, come lui di Montenero di Bisaccia, si era stufata: malgrado la nascita di un figlio, Cristiano, oggi poliziotto, il matrimonio andò in pezzi. Nel 1981 Di Pietro è commissario di pubblica sicurezza a Milano. Due anni dopo è magistrato.