Salute di sorrisi e canzoni n. 31 novembre 2001 pag. 68, 15 novembre 2001
Da qualche tempo vi sentite un po’ giù di corda. Capita, non c’è nulla di strano. Soluzione? «Olive»
Da qualche tempo vi sentite un po’ giù di corda. Capita, non c’è nulla di strano. Soluzione? «Olive». Avete perso fiducia in voi stesse: accade anche questo, non è il caso di stupirsi. Che fare? Qualche goccia di «Larch». Sono soltanto due dei 38 rimedi messi a punto da Edward Bach, medico inglese che, nel 1937, dopo lunghe ricerche, scoprì le virtù terapeutiche dei boccioli delle piante. In erboristeria e in molte farmacie li troviamo racchiusi in boccette contrassegnate ognuna da un nome inglese. Si chiamano «fiori di Bach»: in ogni flacone c’è l’essenza della pianta diluita in acqua e alcool. Se ne prendono poche gocce, direttamente in bocca. Oppure si possono stillare sulla fronte, sulle tempie, sui polsi e persino sul cuscino quando si prevedono sonni agitati. A cosa servono? Aiutano a vincere incertezze, paure e a ristabilire l’equilibrio tra corpo e psiche. «Si tratta di prodotti che agiscono positivamente sui processi mentali, armonizzando stati emozionali alterati. Non hanno controindicazioni e sono compatibili con altre cure», spiega il dottor Dario De Stefanis, farmacista torinese ed esperto di fiori di Bach, «io li consiglio ad esempio ai bambini che soffrono di frequenti incubi notturni, agli studenti in ansia per un esame, a chi soffre di solitudine». Ma non basta. I fiori di Bach possono dare buoni risultati anche nei disturbi fisici di natura psicosomatica: «Uso normalmente i fiori di Bach per curare pazienti con problemi gastro-intestinali», spiega Antonella Allegretti, terapeuta di tecniche naturali dello studio medico «Parioli» di Roma. «Qualche esempio? «Chi si agita facilmente trova sollievo in Impatiens. Chi sta affrontando un difficile periodo di cambiamenti ha più chance di superarli se assume del Walnut».