Francesco Maiello, "Storia del calendario", Einaudi., 15 novembre 2001
Nel 1670 fu accordato il permesso di pubblicazione a "Le grand Almanach d’amour", nel quale i santi erano sostituiti dai più famosi amanti della storia
Nel 1670 fu accordato il permesso di pubblicazione a "Le grand Almanach d’amour", nel quale i santi erano sostituiti dai più famosi amanti della storia. I dodici mesi dell’anno diventarono la sintesi di una storia d’amore: dalla "prima visita" (gennaio), all’ "assiduità e tenerezza" (aprile e giugno), fino alla "sospirata possessione" (luglio), preludio alla gelosia (ottobre) che porta, in questa "cronologia senza scampo", all’indifferenza (dicembre). Le previsioni per il futuro, invece di corrispondere ai quarti lunari, erano rappresentate da un cuore stilizzato: «Primo quarto d’amore: sospiri sofferti / Pieno d’amore: corte ascoltata / Ultimo quarto d’amore: accolto meglio degli altri».