Stefano Benni su la Repubblica.it del 29/12/99., 15 novembre 2001
«Com’è il calendario che piace all’italiano? Anzitutto è dedicato a un Vip attrice, o attore che deve essere abbondante e onnipresente, non necessariamente in campo artistico, ma perlopiù buffettistico e mondano
«Com’è il calendario che piace all’italiano? Anzitutto è dedicato a un Vip attrice, o attore che deve essere abbondante e onnipresente, non necessariamente in campo artistico, ma perlopiù buffettistico e mondano. Le pose sono ambientate nei luoghi più vari, dai tropici alle cave di ghiaia, da mari azzurri a interni leopardati, ma tutte tendono all’ascesi. Luci irreali, soffuse, empiree, sottolineano la lontananza di questo mondo dalla banalità del tinello e del talamo. Ma non sempre ci riescono: così l’inaccessibile diventa inespressivo, la maggiorata tende al surgelato, il selvaggio sfuma nel burino. Le modelle sono per lo più contorte, incurvate e sembrano minacciate da qualche dolore artrosico o sciame di vespe» (Stefano Benni).