Francesco Maiello, "Storia del calendario", Einaudi., 15 novembre 2001
I "libri d’ore", manoscritti nel Medioevo, a stampa tra la fine del ’400 e l’inizio del ’500, erano volumetti destinati ad accompagnare quotidianamente i fedeli
I "libri d’ore", manoscritti nel Medioevo, a stampa tra la fine del ’400 e l’inizio del ’500, erano volumetti destinati ad accompagnare quotidianamente i fedeli. I calendari in essi contenuti, con il "numero d’oro" necessario per stabilire la data della luna pasquale e la lettera domenicale per reperire la variabile posizione dei "giorni del Signore", erano molto diffusi, come ricordò l’avvocato Simon Marion in un’arringa pronunciata nel 1583: «Artigiani, agricoltori, donne e bambini [...] anche quelli che non sanno leggere considererebbero un’indecenza essere senza Ore».