Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  novembre 15 Giovedì calendario

Quasi metà dei "libri d’ore" pubblicati tra la fine del ’400 e il 1510 erano illustrati: a gennaio un banchetto, a febbraio la vita domestica accanto al fuoco, a marzo la potatura della vigna, ad aprile e maggio attività signorili, a giugno la tosatura delle pecore e in seguito, a partire da luglio, fienagione, mietitura, semina, spremitura dell’uva, raccolta delle ghiande per il maiale e sua uccisione

Quasi metà dei "libri d’ore" pubblicati tra la fine del ’400 e il 1510 erano illustrati: a gennaio un banchetto, a febbraio la vita domestica accanto al fuoco, a marzo la potatura della vigna, ad aprile e maggio attività signorili, a giugno la tosatura delle pecore e in seguito, a partire da luglio, fienagione, mietitura, semina, spremitura dell’uva, raccolta delle ghiande per il maiale e sua uccisione. Diminuite verso il 1510, forse per ragioni di carattere economico, le illustrazioni dei lavori o degli svaghi campestri si trovò una soluzione alternativa inserendo la formuletta: «Poto / Ligna cremo / De vite superflua demo / Do gemen gratum / Mihi flos servit / Mihi pratum / Spicas declino / Messes meto / Semen humi iacto / Vina propino / Mihi pasco sues / Mihi macto» («Bevo / Faccio bruciare la legna / Poto la vigna / Do il buon germe / Mi sono fedeli i fiori / A me i prati / Piego le spighe / Mieto / Getto il seme nella terra / Offro vini / Pascolo i maiali / Li uccido»).