Francesco Maiello, "Storia del calendario", Einaudi., 15 novembre 2001
Il naturalista svedese Linneo pubblicò nel 1756 un calendario in cui a ogni giorno dell’anno era associato, al posto dei santi, il fiore che sboccia in quella data, oppure l’indicazione della partenza e dell’arrivo di uccelli migratori, del momento in cui gli altri depongono le uova, e poi ancora la muta delle piume dei volatili, l’accoppiamento dei pesci e i momenti adatti per i lavori agricoli
Il naturalista svedese Linneo pubblicò nel 1756 un calendario in cui a ogni giorno dell’anno era associato, al posto dei santi, il fiore che sboccia in quella data, oppure l’indicazione della partenza e dell’arrivo di uccelli migratori, del momento in cui gli altri depongono le uova, e poi ancora la muta delle piume dei volatili, l’accoppiamento dei pesci e i momenti adatti per i lavori agricoli. Anche la denominazione dei mesi si richiamava al susseguirsi delle stagioni e delle attività rurali: gennaio diventò "glacialis", agosto "messis", e così di seguito fino al nebbioso dicembre rimpiazzato da "brumales".