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 2001  novembre 16 Venerdì calendario

Lampade abbronzanti, istruzioni per l’uso. Il suggerimento della Food and Drug Administration americana (il loro ministero della Sanità) è di non farne mai più di quattro, massimo sei l’anno

Lampade abbronzanti, istruzioni per l’uso. Il suggerimento della Food and Drug Administration americana (il loro ministero della Sanità) è di non farne mai più di quattro, massimo sei l’anno. Su Internet si legge delle cataratte che potrebbero venire a chi si espone tenendo le palpebre appena socchiuse, anziché inforcare gli appositi occhialini protettori. E in Francia ne è proibito l’uso ai minorenni. Che poi i minorenni francesi riescano a farle ugualmente, gli americani frequentino i solarium più di quattro volte l’anno e che tutti quei guai segnalati dai siti delle varie università oftalmiche non vengano facilmente, potete scommetterci. Però il rischio che «farsi una lampada» non faccia bene, c’è: in molti Paesi è obbligatorio appendere nei locali l’elenco dei guai e i medici sono concordi nel dire che non è affatto vero che i raggi Uva siano innocui e solo quelli Uvb facciano male: sono rischiosi anche gli Uva delle lampade, anzi lo sono di più perché sono più intensi di quelli solari. E cosa ne dice un dermatologo specializzato in sole, quel professor Giovanni Volpe dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma che ha guidato diverse spedizioni scientifiche sull’Himalaya e nel Sahara proprio per capire quali sono gli effetti nocivi dei raggi solari in condizioni estreme? Citiamo testualmente una sua ricerca: «Questa pratica non è esente da rischi perché nei solarium vengono utilizzate lampade ad alta pressione. Si tratta di raggi Uva come quelli del sole, con gli stessi effetti, soprattutto l’invecchiamento precoce della pelle e, a lungo andare, anche predisposizione al cancro (sempre delle pelle, ndr)... chi ha difficoltà ad abbronzarsi col sole non deve cercare di farlo a tutti i costi con le lampade». Ma forse il discorso da fare è un altro ancora. Ognuno di noi, alla nascita, è dotato di un determinato «capitale sole», che è poi la capacità di ognuno di adattarsi ai suoi raggi: ne ha di più chi ha la pelle scura, molto meno chi l’ha chiara. Chi lo intacca dall’infanzia stando troppe ore al sole o scottandosi, rischierà grosso da adulto, e diminuendo sempre più quel capitale la sua pelle si riempirà prima di rughe, si essiccherà di più e si segnerà con le macchie di vecchiaia.