Gavin Martin sul Corriere della Sera del 17/11/01 a pagina 9., 17 novembre 2001
«La vecchia sindrome delle rane torturate? Potrebbe avere ragione. Sapevamo tutti molto bene di dover andare a fare il militare e "diventare dei veri uomini": era questa la frase fatta
«La vecchia sindrome delle rane torturate? Potrebbe avere ragione. Sapevamo tutti molto bene di dover andare a fare il militare e "diventare dei veri uomini": era questa la frase fatta. Tutti in quel tempo avevamo paura di fare il servizio militare e fortunatamente, proprio con l’avvento dei Beatles, tutto ciò ebbe fine. Altrimenti, quelli di noi che fossero stati arruolati, non avrebbero certo fatto parte di un complesso, non c’è dubbio. Quando vedevo nei film i soldati che si allenavano, che si scagliavano contro le sagome con le baionette spianate io, che avevo un’immaginazione abbastanza fervida, pensavo: "Ecco: è quello che mi chiederanno di fare: correre contro un ragazzo con in mano uno spadone e ucciderlo". Da bambino avevo visto abbastanza film di quel genere da esserne terrorizzato. L’idea delle rane consisteva semplicemente in questo: "Facciamo pratica." Andavamo nel bosco, prendevamo una rana e allora io pensavo: "Se non riesco a uccidere una stupida rana, non sarò mai un vero uomo". Era un’operazione veramente terribile e sanguinaria e io dicevo agli altri: "Non l’hai fatto anche tu?" E loro rispondevano: "Noooo! Io ero andato al catechismo domenicale"» (Paul McCartney, che nella sua autobiografia ha rivelato che da bambino, con i suoi amici, si divertiva a torturare e uccidere le rane).