Adriano Sofri, Panorama 22/11/2001, 22 novembre 2001
«Si sono fatti moltissimi esperimenti. I piccioni sanno tornare a casa se sono sordi, se hanno lesioni dei canali semicircolari, se trasportati in anestesia, se rilasciati con magneti sulla testa, se viene impedito loro di vedere il paesaggio con lenti opache, se sono privati dell’organo paratimpanico, o di parte del cervello (purché non elabori informazioni olfattive)
«Si sono fatti moltissimi esperimenti. I piccioni sanno tornare a casa se sono sordi, se hanno lesioni dei canali semicircolari, se trasportati in anestesia, se rilasciati con magneti sulla testa, se viene impedito loro di vedere il paesaggio con lenti opache, se sono privati dell’organo paratimpanico, o di parte del cervello (purché non elabori informazioni olfattive). Al contrario i piccioni non si orientano se si impedisce loro di acquisire informazioni olfattive prima e durante il rilascio, o se si impedisce loro di associare le informazioni olfattive con le direzioni dei venti... Io, per ignoranza, paragono le notizie sui piccioni a quelle sui migranti umani, sui loro meccanismi di bussola e di mappa. E sulla loro capacità di tornare a casa: che esige, comunque, che si abbia una casa e se ne ricordi l’odore» (Adriano Sofri)