Chiara Valentini, LíEspresso 22/11/2001, 22 novembre 2001
«Anche con i nostri presidenti della Repubblica i suoi rapporti sono stati ottimi. Con una breve eccezione per quel che riguarda Pertini, quando nell’82, a causa di un attentato di terroristi arabi alla sinagoga, rimase ucciso un bambino di pochi anni
«Anche con i nostri presidenti della Repubblica i suoi rapporti sono stati ottimi. Con una breve eccezione per quel che riguarda Pertini, quando nell’82, a causa di un attentato di terroristi arabi alla sinagoga, rimase ucciso un bambino di pochi anni. Me la presi con Pertini per il clima di antisemitismo che era stato alimentato in seguito al problema palestinese. ”Non mi sarei mai aspettato di trovarti qui”, gli dissi con il mio impeto livornese, vedendolo nella camera ardente. Uscì in silenzio, ma poi mi ritelefonò addoloratissimo. E allora capii che era necessario un gesto di riconciliazione. Andammo sottobraccio ai funerali e nessuno lo contestò. Ma prima avevo detto in sinagoga: ”Se domani sentirò anche una sola voce contro Pertini vi dovrete cercare un altro rabbino”. Negli anni scorsi lei si è battuto a favore della costruzione di una grande moschea a Roma, a cui invece una parte della Curia era ostile. Lo rifarebbe anche oggi? Certamente. Come dissi anche allora, se i cattolici e gli ebrei hanno le loro chiese e le loro sinagoghe, non si capisce perché anche i musulmani non debbano avere i loro luoghi di culto» (Elio Toaff)