Su Gli Album di Repubblica del 17/11/01 a pagina 5., 17 novembre 2001
La casa tradizionale giapponese (detta "minka") è quasi interamente di legno, il tetto di tegole o paglia, le pareti quasi sempre di carta
La casa tradizionale giapponese (detta "minka") è quasi interamente di legno, il tetto di tegole o paglia, le pareti quasi sempre di carta. All’interno, numerosi armadi a muro chiusi da pareti mobili ("fusuma"); pannelli scorrevoli al posto delle porte, sui pavimenti stuoie ("tatami") fatte di stoppie di riso e paglia. Per dormire si stendono sul tatami i "futon", due trapunte imbottite che al mattino vengono arrotolate e riposte negli armadi. Nel bagno, diviso in due sezioni (una per i servizi igienici, l’altra per le abluzioni), ci si lava prima utilizzando un lavabo, poi immergendosi in una vasca piena d’acqua caldissima. Nelle cucine, dislocate in zone poco illuminate e spesso prive di tetto, ci sono dei pozzi: l’ambiente è così umido che non ci si mangia. Le finestre ("shoji") sono dei panneli rivestiti di carta bianca che diffondono nell’abitazione una luce soffusa. I buchi che si formano sugli shoji vengono chiusi incollandovi sopra ritagli a forma di fiore di ciliegio o pesco. Può esserci anche una stanza dedicata unicamente allo svolgimento della cerimonia del tè: al centro, scavato nel pavimento, il focolare ("ro") su cui viene fatta bollire l’acqua, alle pareti il tokonoma, la nicchia dentro cui è appesa una massima zen.