Claude Lvi-Strauss, ìBabbo Natale giustiziatoî, Sellerio, 20 novembre 2001
Nessun dubbio sulla natura pagana di Babbo Natale, dell’albero, del vischio e di altre usanze giunte a noi dagli Stati Uniti (e arrivate là grazie all’emigrazione tedesca e olandese)
Nessun dubbio sulla natura pagana di Babbo Natale, dell’albero, del vischio e di altre usanze giunte a noi dagli Stati Uniti (e arrivate là grazie all’emigrazione tedesca e olandese). Il vischio è usanza druidica, riapparsa poi nel Medioevo. L’albero è menzionato una prima volta in testi tedeschi del XVII secolo, il filologo Maximilien-Paul-Emile Littré (1801-1881) nel suo Dizionario della lingua francese ne parla raccontando che ”in alcuni paesi un ramo di abete o di agrifoglio viene variamente addobbato, e guarnito soprattutto di dolciumi e giocattoli da distribuire ai bambini, con grande festa da parte loro”. Babbo Natale è una figura in cui convergono miti di ogni tipo, dal persiano Mitra al germanico Odino, dal finlandese Uomo Inverno al britannico Old Winter fino a san Nicola (san Nicola = Sinter Klaus in danese, Santa Claus in inglese), il quale avendo resuscitato tre bambini sgozzati da un oste che voleva cucinarli e servirli come porcellini da latte venne senz’altro proclamato protettore dell’infanzia.