Mimmo Candito su La Stampa del 2/11/01 a pagina 11., 2 novembre 2001
«’La guerra? Ma caro amico, la guerra è già finita. Terminata. Chiusa”. Come, finita? ”Le racconto una storia, e allora capirà
«’La guerra? Ma caro amico, la guerra è già finita. Terminata. Chiusa”. Come, finita? ”Le racconto una storia, e allora capirà. Gli americani vanno dicendo che vogliono installare una base a terra, in Afghanistan, e non hanno ancora capito che è proprio quello che stanno cercando i taleban. Quando i commandos sovietici, vent’anni fa, furono calati sul terreno per combattere i mujaheddin, quattro di loro furono catturati sulla montagna. I mujaheddin gli tolsero la camicia, poi con la punta del coltello gli segnarono la pelle tutt’intorno alla vita, come se fosse una cintura. Non li uccisero, la ferita non era profonda; ma presero questa pelle dall’addome e dal fondo della schiena e la tirarono verso l’alto, come facciamo quando vogliamo spogliarci di una maglia. Li spellarono, e li appesero per i polsi ai rami degli alberi, lasciandoli vivi, in carne nuda. Dopo, chiamarono gli altri commandos, spiegando dov’erano i loro compagni”. E allora? ”Allora i commandos di Breznev non si fecero più vedere sulle montagne. Lo stesso accadrà agli americani. Impareranno presto”» (il generale Mirza Aslam Beg, ex presidente pakistano).