Mina su La Stampa del 24/11/01 a pagina 1., 24 novembre 2001
«Forse è anche vero che c’è un rapporto di causa-effetto. Forse la beozia polimediatica, a furia di rovesciarsi nell’iride e nelle teste, ha realizzato in modo definitivo la sua opera di cerebrolesione
«Forse è anche vero che c’è un rapporto di causa-effetto. Forse la beozia polimediatica, a furia di rovesciarsi nell’iride e nelle teste, ha realizzato in modo definitivo la sua opera di cerebrolesione. E ora la tv deficiente vive di rendita. Dopo anni di subdola e delinquenziale liposuzione del cervello, si è attuata la creazione di una nuova umanità, con le sinapsi azzerate e l’intelligenza rottamata. La stessa umanità che ora smania per entrare nella scatola deficiente che l’ha resa deficitaria. Altro che tv deficiente! Qui ormai siamo al sottovuoto spinto. Confesso, però, che la televisione del nulla è bellissima. Sono pervasa da un godimento sottile nel lasciarmi sommergere dal nientismo cafonico e catodico. Quelle bordate di nulla mi deliziano. Non so perché, ma sono giunta alla conclusione di non essere più spaventata dall’«horror vacui». Anzi, occorrerà dedicarsi a nuovi studi di antropologia per studiare le cause dell’«amor vacui». Per capire come mai quel leggero flusso evanescente, che vedo fuoriuscire dallo schermo, sia fonte di piacere. Forse solo in ciò che profuma di nulla si può avere la sensazione dell’infinito» (Mina).