Christiane Amanpour, la Repubblica 22/11/2001, 22 novembre 2001
«Quali sono le sue proposte? Credo che il nostro paese debba raggiungere la pace. Per questo, il processo di pace dovrebbe svolgersi in Afghanistan
«Quali sono le sue proposte? Credo che il nostro paese debba raggiungere la pace. Per questo, il processo di pace dovrebbe svolgersi in Afghanistan. Naturalmente, se per alcuni afgani non è possibile venire in Afghanistan, possiamo trovare un’altra soluzione. Le nostre prime consultazioni potrebbero avere luogo altrove, ma io insisto a dire che dovremmo prendere tutte le decisioni per concludere il processo di pace all’interno dell’Afghanistan. Che cosa vuol dire con questo? pronto a organizzare un incontro fuori dall’Afghanistan per discutere la pace? Potremmo, tenere il primo incontro sarà soprattutto simbolico, tutto qui... contento di quello che l’America ha fatto qui negli ultimi mesi? Condividiamo la lotta internazionale contro il terrorismo. Certo, abbiamo sempre detto che quando attaccano le basi dei terroristi non deve essere attaccato il popolo afgano, ma credo che la guerra sia quasi finita. D’ora in poi, ciò che chiediamo agli Stati Uniti e alla comunità internazionale è che invece di mandare soldati, il mondo ci invii forze di pace, forze in grado di contribuire alla ricostruzione, per ricostruire questo paese distrutto. La gente è stanca della guerra, non vogliamo più sentire il boato dell’artiglieria ma il suono delle pale e dei martelli degli operai» (Burhanuddin Rabbani)