Sul sito www.galileonet.it del 23/11/01., 27 novembre 2001
Secondo uno studio sugli effetti delle missioni spaziali condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Pittsburgh, dopo tre mesi di navigazione nello spazio gli astronauti cominciano a soffrire d’insonnia
Secondo uno studio sugli effetti delle missioni spaziali condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Pittsburgh, dopo tre mesi di navigazione nello spazio gli astronauti cominciano a soffrire d’insonnia. Finanziata dalla Nasa e pubblicata sulla rivista "Psycosomatic Medicine", la ricerca ha monitorato le reazioni di alcuni astronauti imbarcati per cinque mesi sulla navicella russa Mir: durante le prime due settimane dormivano in modo normale, dopo quattro mesi non riuscivano più a prender sonno. Cause dell’insonnia sarebbero l’assenza di gravità e la mancanza di segnali che indichino l’alternarsi del giorno e della notte. I ricercatori hanno proposto di risolvere il problema somministrando agli astronauti pillole alla melatonina (ormone secreto dalla ghiandola pineale che governa il sonno) oppure mettendo nelle navette luci luminose a imitazione dei raggi solari.