Costanzo Costantini, ìFellini. Raccontando di meî, Editori Riuniti, 28 novembre 2001
Nell’aprile del 1975, non appena si apprese che gli era stato attribuito l’Oscar per Amarcord, lo chiamai per chiedergli un’intervista
Nell’aprile del 1975, non appena si apprese che gli era stato attribuito l’Oscar per Amarcord, lo chiamai per chiedergli un’intervista. «Ma cosa vuoi che ti dica? Non ho nulla da dire, non so che dire, devi credermi, sinceramente». Ti prego, Federico. «E’ il quarto Oscar che, immeritatamente, mi viene attribuito, non posso ripetere sempre le stesse cose». Mi bastano dieci minuti, anche cinque. «Allora vieni domattina, verso le nove, in via Sistina, ma ti ripeto che non ho nulla da dire». Alle nove meno qualche minuto ero nel suo ufficio. «Mi dispiace che tu sia venuto qui inutilmente» mi disse stringendomi la mano e abbracciandomi. Seguì un breve silenzio, quindi aggiunse: «Non so proprio cosa dirti». Seguì un altro breve silenzio; poi si sdraiò, pigramente, sul divano, e mi indicò una sedia lì accanto. Parlò sino alle 13.30, ininterrottamente.