Isabella Lattes Coifmann su La Stampa (tSt) del 26/11/01 a pagina 3., 26 novembre 2001
Mike Noad, del Centro ricerche sui mammiferi marini di Sidney, studiando i suoni emessi dalle balene ha scoperto che non fanno parte del patrimonio genetico ma vengono appresi dagli altri esemplari
Mike Noad, del Centro ricerche sui mammiferi marini di Sidney, studiando i suoni emessi dalle balene ha scoperto che non fanno parte del patrimonio genetico ma vengono appresi dagli altri esemplari. Qualche anno fa Noad, dopo aver registrato i canti delle megattere che partoriscono accanto alla Grande Barriera Corallina, constatò che tutte intonavano la stessa melodia. L’anno successivo, nelle registrazioni apparvero canti di due balene diversi da tutti gli altri: Noad pensò si trattasse di animali malati. Nel terzo anno di studio, però, tutte le balene avevano abbandonato la vecchia melodia per la nuova. Secondo gli studiosi, la repentina variazione del repertorio proverebbe che i cetacei hanno capacità di apprendimento e imitazione simili a quelle dell’uomo.