Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  novembre 28 Mercoledì calendario

Lo spirito predatorio degli autori di ”Cuore” "Il problema non è il tradimento: quando si trasforma un libro in un film o in uno sceneggiato il tradimento è nei patti, si parlano linguaggi diversi

Lo spirito predatorio degli autori di ”Cuore” "Il problema non è il tradimento: quando si trasforma un libro in un film o in uno sceneggiato il tradimento è nei patti, si parlano linguaggi diversi. Il problema è, come dire, nella qualità, nello stile del tradimento. Nel caso del ”Cuore” di Zaccaro si tratta di un tradimento particolarmente brutto: gli autori, dietro lo scudo del ”liberamente ispirato”, si sono serviti del libro come di un deposito di storie da saccheggiare con spirito predatorio, ”attualizzando” poi il tutto con l’inserzione forzata della solita storia d’amore stile fiction. Il ”Cuore” di De Amicis è servito da traino: la prima a cadere in trappola è stata la Moratti, che se avesse visto il film mai e poi mai l’avrebbe consigliato come avvio al romanzo. Sarà che il tempo degli sceneggiati realizzati in fedeltà al testo di partenza è passato: non siamo più negli anni Sessanta, quando la tivvù aveva una funzione pedagogica e accompagnava lo spettatore come sfogliando il libro, con una cadenza che doveva essere rispettosa della scansione, dei tempi letterari" (Aldo Grasso). Intervista a cura di Paola Rocco.