Paola Rocco, 28 novembre 2001
Lo spirito predatorio degli autori di ”Cuore” "Il problema non è il tradimento: quando si trasforma un libro in un film o in uno sceneggiato il tradimento è nei patti, si parlano linguaggi diversi
Lo spirito predatorio degli autori di ”Cuore” "Il problema non è il tradimento: quando si trasforma un libro in un film o in uno sceneggiato il tradimento è nei patti, si parlano linguaggi diversi. Il problema è, come dire, nella qualità, nello stile del tradimento. Nel caso del ”Cuore” di Zaccaro si tratta di un tradimento particolarmente brutto: gli autori, dietro lo scudo del ”liberamente ispirato”, si sono serviti del libro come di un deposito di storie da saccheggiare con spirito predatorio, ”attualizzando” poi il tutto con l’inserzione forzata della solita storia d’amore stile fiction. Il ”Cuore” di De Amicis è servito da traino: la prima a cadere in trappola è stata la Moratti, che se avesse visto il film mai e poi mai l’avrebbe consigliato come avvio al romanzo. Sarà che il tempo degli sceneggiati realizzati in fedeltà al testo di partenza è passato: non siamo più negli anni Sessanta, quando la tivvù aveva una funzione pedagogica e accompagnava lo spettatore come sfogliando il libro, con una cadenza che doveva essere rispettosa della scansione, dei tempi letterari" (Aldo Grasso). Intervista a cura di Paola Rocco.