Renata Pisu su D di Repubblica del 06/11/01 a pagina 29., 6 novembre 2001
In India i travestiti non possono aprire un conto in banca, avere una qualsiasi proprietà intestata a proprio nome, svolgere alcuna attività commerciale: sopravvivono prostituendosi o chiedendo l’elemosina
In India i travestiti non possono aprire un conto in banca, avere una qualsiasi proprietà intestata a proprio nome, svolgere alcuna attività commerciale: sopravvivono prostituendosi o chiedendo l’elemosina. Si presentano ai matrimoni o alle feste di battesimo pretendendo con grida e insulti di vedere il sesso del neonato. Racconta uno di loro: «Se è un ermafordito abbiamo il diritto di portarcelo via e allevarlo in una delle nostre case. Ci riproduciamo così, noi che non siamo né uomini né donne. Del resto se il piccolo è davvero un ermafrodita, i genitori ce lo consegnano con un sospiro di sollievo». Gli hijra, questo è il loro nome in urdu, sono accusati di rapire bembini delle classi più povere per castrarli nel corso di cerimonie iniziatiche alle quali, però, nessuno ha mai assistito: «In realtà noi accogliamo i neonati sessualmente deformati che le famiglie abbandonano, gli adolescenti omosessuali che i genitori ripudiano perché se ne vergognano. Insomma, svolgiamo una funzione sociale».