Giuseppe Scaraffia, ìAmicaî 28/11/2001, 28 novembre 2001
Kiki, negli anni 20 la modella più famosa di Montparnasse, trucco sempre eccessivo, capelli alla garçonne, lunghi orecchini, abile nel cantare con aria impassibile le canzoni più sporche, tuttavia "seccata" di dover posare nuda, a causa di quella che considerava "una specie di deformità": l’assenza di pelo pubico
Kiki, negli anni 20 la modella più famosa di Montparnasse, trucco sempre eccessivo, capelli alla garçonne, lunghi orecchini, abile nel cantare con aria impassibile le canzoni più sporche, tuttavia "seccata" di dover posare nuda, a causa di quella che considerava "una specie di deformità": l’assenza di pelo pubico. Devota alla vita notturna, una sera fece l’imitazione di Napoleone mettendo il cappello a sghimbescio e arrotolando la gonna sulla vita: grazie all’assenza di biancheria intima, le sue candide cosce parvero "identiche ai pantaloni bianchi dell’imperatore". Una volta, un cliente del locale in cui cantava le pizzicò il sedere. Lei senza voltarsi replicò: "Non si affatichi, sento soltanto il mio amante". In quegli anni, l’amante era il fotografo americano Man Ray, innamoratissimo, sempre pronto a schiaffi e scenate, fermamente avverso alle tinte chiassose degli abiti di lei e a qualunque frase d’amore. Ogni volta che le faceva qualche rimostranza Kiki ripeteva: "Non puoi lamentarti perché hai una delle più belle donnine, innamorata, non stupida né rompiscatole, né spendacciona, né puttana, né sifilitica. Una piccola meraviglia"