Sergio Noja Noseda, Corriere della Sera 26/11/2001, 26 novembre 2001
«La conversione all’Islam è cosa facilissima, non richiedendo complicate procedure... Non si richiede una laboriosa preaparazione né nell’eventuale maestro né nel candidato: basta la semplice recitazione, davanti a due musulmani, della formula: ”Non v’è dio all’infuori d’Iddio e Maometto è l’inviato d’Iddio” esattamente ciò che viene ricamato sulla bandiera verde dell’Arabia Saudita
«La conversione all’Islam è cosa facilissima, non richiedendo complicate procedure... Non si richiede una laboriosa preaparazione né nell’eventuale maestro né nel candidato: basta la semplice recitazione, davanti a due musulmani, della formula: ”Non v’è dio all’infuori d’Iddio e Maometto è l’inviato d’Iddio” esattamente ciò che viene ricamato sulla bandiera verde dell’Arabia Saudita.... In verità questa formula (detta ”shahada” ovvero ”testimonianza”) va preceduta dal verbo ”Ash-hadu” (ovvero ”io attesto che”). Un famoso orientalista francese dell’Ottocento contentava lo sceicco suo protettore, quando andava a visitarlo, recitando la ”shahada”. Lo sceicco, ignorante, credeva nella sua conversione mentre questa, a rigor di legge, non c’era» (Sergio Noja Noseda)