Marino Bisso, la Repubblica 13/12/2001, 13 dicembre 2001
«Tutta la notte ho telefonato all’Italgas perché sentivamo puzza di gas. Mi hanno risposto che la riparazione era stata eseguita
«Tutta la notte ho telefonato all’Italgas perché sentivamo puzza di gas. Mi hanno risposto che la riparazione era stata eseguita. Ho cercato di protestare ma è stato inutile. Di notte ho lasciato la finestra aperta. La mattina ho incrociato la squadra dell’Italgas che stava rilevando il gas nel tombino. Ce n’era tantissimo. Poi l’operaio è venuto in casa e con l’apparecchio si è accorto che gli ambienti erano invasi dal metano. ”C’è, c’è...” ripeteva. Poi ha esclamato: ”Ci vogliono i vigili del fuoco” ed è uscito velocemente. Poco dopo sono entrati i pompieri ed è saltato tutto. Nessuno ci ha avvertito che bisognava scappare. Sono rimasto sotto le macerie per ore, al mio fianco avevo i due pompieri. Sentivo che Michela si lamentava. Quel tecnico sapeva che c’era pericolo. Per colpa sua sono morte tre persone» (David Misasi, fidanzato di Michela Camillo, rimasto con lei e due pompieri sotto le macerie di via Ventotene)