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 2001  ottobre 05 Venerdì calendario

Le Tribal Areas: "un cuscinetto tra il Pashtunistan e il confine afghano che finora il governo è riuscito a stento a tenere dalla sua parte comprandosi i malik, i capi tribù che dirigono le amministrazioni locali e hanno poteri quasi illimitati

Le Tribal Areas: "un cuscinetto tra il Pashtunistan e il confine afghano che finora il governo è riuscito a stento a tenere dalla sua parte comprandosi i malik, i capi tribù che dirigono le amministrazioni locali e hanno poteri quasi illimitati. ”Se una persona è accusata di un qualsiasi reato, può essere arrestata senza alcuna prova. E se scappa, la polizia tribale può mettere in prigione tutta la sua famiglia”, spiega lo specialista pashtun Nafees Takar, aggiungendo che ”se gli anziani del luogo non sono in grado di consegnare il presunto criminale alle autorità, queste hanno il potere/dovere di radere al suolo tutte le abitazioni del loro villaggio”. Il fatto nuovo è che adesso i malik stanno perdendo terreno rispetto agli emergenti integralisti maulana. Qui non c’è l’autarchia pashtun, ma l’odio contro il governo. Come ha dimostrato la rivolta dell’ottobre 1994, quando la polizia fu costretta a richiedere l’intervento dell’esercito che la sedò solo dopo aver lanciato granate e missili contro i ribelli. Le armi da queste parti sono una mania. ”Sono stato testimone di quella battaglia”, racconta Takar, ”e ho avuto modo di vedere l’arsenale dei rivoltosi. Hanno tutte le armi convenzionali, dall’artiglieria pesante, ai blindati, agli Stinger”. Sono residuati bellici americani e sovietici, comprati in Afghanistan. E anche ora che il confine è blindato, l’approvvigionamento è sempre possibile. Nel villaggio di Darra Adam Khel, a pochi chilometri da Peshawar, la tribù degli artigiani Afridi ha sviluppato dal 1890 particolari tecniche di riproduzione delle armi più famose: Ak 47 russi e cinesi, M-16 e revolver venduti dalle 20 alle 140 mila lire al pezzo. L’artiglieria leggera e i cannoncini da contraerea costano un po’ di più, certo, ma li costruiscono in una decina di giorni. La produzione va dai 400 ai 700 pezzi al giorno e il giro di affari è stimato, per difetto, attorno ai 40 miliardi di lire l’anno: un buon affare per i tribali e per i pashtun, che si assicurano così una sempre crescente autonomia economica e politica. Ed è proprio in questa regione che si trovano due delle tre basi aeree che servirebbero all’aviazione americana: Kohat, nell’area pashtun di fronte a Kabul, e Shamsi, nella zona tribale che guarda verso Kandahar. La terza base è a Rajanpur, vicino al confine con il Punjab indiano e non lontana dal Kashmir" .