Alessandro Tommasi, Il Messaggero 15/11/2001, 15 novembre 2001
Pomate. Juan Carlos Lorenzo, ex calciatore ed allenatore argentino morto a novembre all’età di 79 anni, nell’84 venne chiamato da Giorgio Chinaglia a guidare la Lazio in sostituzione dell’esonerato Carosi: «Non conosceva limite per vincere: spilloni conficcati nelle natiche dei portieri avversari, ferite autoinflitte dai suoi giocatori per far espellere gli avversari (
Pomate. Juan Carlos Lorenzo, ex calciatore ed allenatore argentino morto a novembre all’età di 79 anni, nell’84 venne chiamato da Giorgio Chinaglia a guidare la Lazio in sostituzione dell’esonerato Carosi: «Non conosceva limite per vincere: spilloni conficcati nelle natiche dei portieri avversari, ferite autoinflitte dai suoi giocatori per far espellere gli avversari (...) ’Mi ha accolto un telegramma di De Gasperi’, disse ai giocatori alla prima riunione: era l’84, però, e i più svelti già avevano capito tutto. Aveva difensori che si chiamavano Spinozzi, Filisetti, Storgato: non fenomeni, ma gente che poteva stare in quella serie A. Al primo suggerì l’uso di una pomata speciale: ’Sfiori l’occhio del centravanti, e quello non ci vede più’; al secondo, un longilineo, impose una dieta che gli fece perdere 10 chili e lo sfiancò; al terzo, che trovava troppo elegante, gridò dal primo allenamento: ’E se levi la bombetta’ e finì che quello si levò di mezzo per intero. A tutti e tre, infine, chiese di procurarsi foto di mogli e fidanzate di Altobelli, Virdis, Zico: ’Le nascondete in un calzettone, poi in campo le tirate fuori e gliele mostrate: quelli si incazzano, vi colpiscono, vengono espulsi. E noi vinciamo’. Non vinsero nulla, invece. E la Lazio andò in B».