La Macchina del Tempo, n. 11 novembre 2001, pag. 60, 11 novembre 2001
In un trattato di statica Archimede definì la posizione del baricentro dei corpi, sia piani che solidi, e diede la spiegazione del principio del funzionamento della leva
In un trattato di statica Archimede definì la posizione del baricentro dei corpi, sia piani che solidi, e diede la spiegazione del principio del funzionamento della leva. Nell’ambito dell’idrostatica, enunciò il celebre principio, detto ”Principio di Archimede”: un oggetto immerso in un liquido riceve una spinta verso l’alto uguale al peso del liquido che sposta. Sua anche la scoperta del calcolo del pi greco, cioè del rapporto tra la circonferenza e il suo diametro, un valore usato anche per calcolare volumi di cilindri e sfere. E anche di Archimede la scoperta che la superficie sferica vale quattro volte il cerchio massimo della stessa sfera. Archimede elaborò inoltre dei metodi per ricavare le aree delle figure piane curvilinee ed i volumi dei corpi limitati da superfici curve, e ha applicato questi metodi a parecchi casi particolari quali il cerchio, la sfera, il segmento di parabola, l’area compresa fra due raggi e due passi successivi di una spirale, e così via. Ha formulato il postulato secondo cui se due grandezze geometriche omogenee (ad esempio due segmenti o due superfici) sono entrambe non nulle allora esiste un multiplo della minore che supera la grandezza maggiore. Un’altra sua celebre invenzione è la coclea, detta vite senza fine, che serve a sollevare l’acqua ed è tuttora usata.