Claudia Grisanti, La Macchina del Tempo, n. 11 novembre 2001 pagg. 65-70, 11 novembre 2001
Alla fine del secolo scende in campo la Bayer, che comincia a commercializzare l’acido acetilsalicilico, e conia il nome ”aspirina”
Alla fine del secolo scende in campo la Bayer, che comincia a commercializzare l’acido acetilsalicilico, e conia il nome ”aspirina”. La ditta nasce nel 1863, quando Friedrich Bayer e Johann Friedrich Weskott fondano la Friedrich Bayer & Co. a Elberfeld, in Germania. All’inizio l’azienda produce coloranti poi, verso gli anni Ottanta dell’Ottocento, la Bayer si rivolge al settore farmaceutico, allora in grande sviluppo. Molti farmaci derivano dai sottoprodotti dei processi produttivi dei coloranti e la Bayer decide di investire nella produzione di medicinali: allestisce laboratori e assume giovani e brillanti chimici, appena usciti dall’università. Nel laboratorio di ricerca lavora anche Felix Hoffmann , un giovane chimico che ha fiuto per le scoperte. La leggenda vuole che il padre di Hoffmann soffra di artrite e che non riesca a sopportare l’acido salicilico e i suoi gravi effetti collaterali sullo stomaco. Nel 1897 Hoffmann aggiunge il gruppo acetile a una serie di sostanze di cui già si sa che hanno un effetto sull’organismo. Ottiene così ancora una volta l’acido acetilsalicilico, quello già sintetizzato da Gerhardt. Questa volta però la sintesi chimica è molto più semplice. A capo del laboratorio dove lavora Hoffmann c’è Heinrich Dreser, il quale comincia a investigare le proprietà dell’aspirina. Dreser conduce una serie di esperimenti sull’effetto dell’acido acetilsalicilico per scoprire come venga metabolizzato dal corpo umano. Sperimenta anche su se stesso: ingoia una soluzione di acido acetilsalicilico e ne osserva gli effetti. Scopre così che l’acido ha un sapore piacevole e agisce blandamente sulle pareti dello stomaco. Il farmaco viene approvato dai vertici dell’azienda e il 1 febbraio 1899 la Bayer deposita il nome: è nata l’aspirina. Il nome è un’opera di ingegneria linguistica: ”a” sta per acetil, ”spir” per spirsäure (l’acido salicilico) e ”ina” è un suffisso comune in molti termini chimici. Ma l’aspirina non si può brevettare: la sostanza è nota da troppo tempo. La Bayer decide allora di depositare il marchio e il nome, Aspirina. L’idea di dare un nome di fantasia alla nuova sostanza avrà un gran successo e diventerà una costante dell’industria farmaceutica.